Diritti alla Pace: tracciamo insieme strade di giustizia
Cosa possiamo fare noi universitari per promuovere la pace e la giustizia? 👩⚖️ Andremo a riscoprire le fondamenta teologiche alla base della virtù della giustizia, andando alla radice della natura stessa dell’uomo, sempre illuminati dalle Sacre Scritture e dall’esperienza concreta che nel mondo possiamo fare 📖 🌏 Viviamo in una realtà che continua a perpetrare come concetto cardine quello di una giustizia di scambio💰, in cui ogni torto viene ripagato e dove l’esercizio di coscienza, individuale e comunitario, viene messo a tacere. Tramite il concetto di giustizia riparativa🕊, cercheremo di comprendere come porre lo sguardo su una nuova cultura basata sulla corresponsabilità, cercando di delineare i nodi problematici e le occasioni da cogliere per ripensare una pedagogia della giustizia. Durante le giornate vivremo momenti laboratoriali e di confronto tra giovani studenti di tutta italia 🧍♀🧍 Per maggiori info: Lettera Tecnica Lettera Tematica
La Fuci e l’impegno dei giovani nella società
Dal 21 al 24 aprile gli Stati generali della Fuci: un’opportunità per riscoprire i valori di una comunità aperta al confronto e al dialogo di Lorenzo Fedeli, fucino del gruppo “Vittorio Bachelet” dell’università di Roma “La Sapienza” In un tempo in cui la discussione politica sembra polarizzata fra violente contrapposizioni ideologiche, da un lato, e, dall’altro, da preoccupanti derive di degrado civile e culturale, è più che mai necessario riscoprire il contributo offerto dalla Federazione Universitaria Cattolica Italiana nella sua ormai lunga storia: la formazione di una coscienza critica che contribuisca al progresso generale del Paese. Dal 21 al 24 aprile scorso a Camaldoli, prima, e a Fiesole, nella giornata conclusiva, gli Stati Generali e l’Assemblea Federale hanno tentato di leggere il momento presente, staccandosi dal clamore delle polemiche. Come ha sostenuto, già dal primo giorno dei lavori, Gabriele Cela del Gruppo Vittorio Bachelet compito della Fuci è uscire da ogni logica autoreferenziale, rifuggire il pericolo di un arroccamento elitario, per seguire, invece, un sentiero di condivisione coerente con le prospettive che il Concilio apre al laicato. Nello sforzo di uscire da sé ritroviamo l’insegnamento di Paolo VI, lasciato in un suo intervento del 2 settembre del 1963: “un magnifico gruppo, una catena anzi di amicizie, vera società di spiriti, che ha dato alla Nazione una rete modesta nel numero, ma eletta nella qualità, di persone preparate e generose […] a servizio della cultura e della società”. Questo gruppo, questa catena, cui guardava Paolo VI, dovrà confrontarsi e valorizzare il radicamento territoriale dei gruppi universitari. È un impegno che ci chiama all’apertura, senza timori o pretese egemoniche. Dobbiamo ritrovare in questo nostro impegno quotidiano nelle università e nella Fuci il senso con cui si apre la Costituzione pastorale Gaudium et Spes: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo”. Nell’istanza federale la Fuci troverà il momento di connessione e comunione fra i gruppi spersi nel nostro Paese, il momento in cui gioie e speranze vengono a emersione e trovano la loro composizione Siamo chiamati allora ad accogliere la sfida lanciata da Papa Francesco nel suo messaggio a noi fucini del 14 ottobre 2014: “nello studio e nelle forme di comunicazione digitale i vostri amici talvolta sperimentano la solitudine, la mancanza di speranza e di fiducia nelle proprie potenzialità: portate speranza e aprite sempre agli altri il vostro lavoro, apritevi sempre alla condivisione, al dialogo. Nella cultura soprattutto oggi abbiamo bisogno di metterci a fianco di tutti”. È un itinerario che nei prossimi anni sarà guidato dalla nuova Presidenza nazionale, eletta in quei giorni, e dei rappresentanti della nuova assemblea federale, in ascolto con l’ assistente ecclesiastico nazionale, don Roberto Regoli, e dei singoli gruppi che animano le nostre università. È un cammino, del resto, già in parte intrapreso sotto la Presidenza uscente di Allegra Tonnarini, Chiara Lambranzi e Andrea Libero Maria Di Gangi. Nella nostra quotidianità di studio e di impegno civile, possiamo ripetere, con le parole di Vittorio Bachelet, indimenticato presidente di Azione Cattolica e vittima del terrorismo brigatista, che “il servizio è la gioia”. In ciò risiede quell’essere e quel comportarsi da laici che il Concilio Vaticano II ci indica. In una società che sembra travolgere ogni forma di convivenza civile e di dialogo, spetta proprio a realtà giovanili come la Fuci superare le difficoltà del momento e suscitare nelle coscienze una speranza per l’avvenire: è dallo studio e dal confronto con diverse esperienze di vita che i giovani possono tornare ad animare la politica, a mettersi al servizio della società e a perseguire i propri ideali. Nel sessantesimo anniversario della Pacem in terris di Papa Giovanni sono questi i “segni dei tempi” che non possiamo sprecare. Ci accompagna, in questo percorso che può spaventare, il saluto che Paolo VI spesso rivolgeva ai fucini durante il suo pontificato: “Il vostro antico Assistente molto, molto ancora si aspetta da voi”.
VITTORIO BACHELET: L’IMPEGNO DI UN CATTOLICO NELLA SOCIETÀ
Conservare la memoria appare però irrinunciabile per un semplice aspetto: spesso le testimonianze passate contengono la chiave per leggere l’oggi, per orientarsi nella complessità del mondo e per trovare il cammino.
Messa Diocesana
Messa aperta a tutti gli universitari, organizzata dai fucini dei gruppi romani, presso la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini (piazza dell’oro Roma) alle ore 19:00 di domenica 19 marzo.
BBQ di Inizio Anno
Sabato 22 ottobre alle ore 13:30 nella Cappella “San Tommaso d’Aquino” dell’ università di Tor Vergata ci sarà un barbecue per presentare le attività offerte dalla Cappella e dalla FUCI
Al via le attività della FUCI della diocesi di Roma
A partire dalla seconda metà di Ottobre, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana organizza su tutto il territorio nazionale incontri ed eventi per diffondere il metodo e il contenuto fucino. Per la diocesi di Roma sono tre gli eventi su cui porre l’attenzione : venerdì 21 ottobre alle ore 18:30 l’incontro organizzato dal gruppo FUCI “Pier Giorgio Frassati” dell’università Luiss di Roma dal titolo “Scegliere, discernere e impegnarsi”, con ospite don Roberto Regoli, nuovo Assistente ecclesiastico Nazionale, già assistente del livello diocesano della FUCI, presso la Cappellania di via Parenzo 11. sabato 22 ottobre dalle 13:00 alle 15:00 presso la Cappella Universitaria “San Tommaso D’Aquino” (via Salamanca 26) il gruppo “Alcide De Gasperi” dell’università di Tor Vergata di Roma organizza una grigliata per presentare le proprie attività. lunedì 24 ottobre il gruppo “Vittorio Bachelet” dell’università La Sapienza di Roma organizza l’AperiFUCI. L’appuntamento è alle 19:00 presso la Cappella della Sapienza (edificio CU012, piazzale Aldo Moro 5) con la Messa, seguirà la presentazione delle attività annuali che svolgerà il gruppo. Questi incontri sono aperti a tutti i giovani universitari.
Scegliere, discernere e impegnarsi
Venerdì 21 ottobre alle ore 18:30 nella Cappella Luiss ci sarà come ospite Don Roberto Regoli, nuovo Assistente Nazionale della Fuci!
AperiFUCI
Ci vediamo lunedì 24 ottobre alle 19 nella Cappella della Sapienza (CU012, piazzale Aldo Moro, 5, Roma)
AperiFUCI
Ci vediamo lunedì 24 ottobre alle 19 nella Cappella della Sapienza (CU012, piazzale Aldo Moro, 5, Roma)
D(i)ritti alla pace. Costruire la pace nella realtà che abitiamo
Il tema della pace scuote e interpella le nostre vite e le nostre coscienze tanto più ora che abbiamo visto tornare nello scenario europeo le ragioni del conflitto e della violenza, dopo anni in cui la coesistenza e la convivenza pacifica tra popoli sembravano dare solido fondamento al sogno della casa comune europea. La speranza che la guerra possa avere fine il prima possibile e che possa essere riaffermata la dignità e la libertà di autodeterminazione di ogni popolo ci spinge a interrogarci su quale impegno per la pace è oggi richiesto a noi giovani, e a noi giovani cristiani.